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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-09-16 ad oggi 2010-09-24 Sintesi (Più sotto trovate gli articoli)

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Dalessandro Giacomo

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pena la decadenza dal Diritto e Libertà di Testimoniare. Poi si deve esprimere separatamente e distintamente il proprio personale giudizio.

Per conoscer le mie idee Vedi il "Libro dei Miei Pensieri"html PDF

Il mio commento sull'argomento di Oggi è :

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2010-09-24

 

24 settembre 2010

I FUNERALI

Mondaini, un addio di popolo

"Sono venuta perché lei e Vianello sapevano farmi ridere anche quando ero triste. Per tutte le volte che quei due sono riusciti a strapparmi un sorriso". La signora Antonietta Cagnoni, operaia in pensione, ieri mattina si è vestita elegante ed è arrivata fino a qui, in questa periferia ricca, ma lontana con i mezzi, dal centro di Milano. E una gran parte della piccola chiesa - tutta cemento e vetro e spigoli - è piena di gente come lei: persone di una certa età, soprattutto donne, venute per salutare un’amica. Una che ha fatto per anni compagnia, in tinello, al pomeriggio; mentre i bambini giocavano, e si cominciava a preparare la cena.

Fuori invece, all’ingresso, c’è un’altra folla, a dire il vero non folta; sono i "celebrity watchers", quelli che vengono per fotografare col cellulare i volti famosi, e che forse rimarranno delusi: perché sì, c’è Piersilvio Berlusconi, e Baudo, e Frizzi, e Gerry Scotti, ma non è dei più affollati il parterre dei vip stamattina, a Milano Due. Sono venuti gli amici cari, ma le facce nuove della tv mancano. È un funerale, quello della Mondaini, un po’ in tono minore, con le telecamere che faticano a non far vedere che il prato davanti al maxischermo, dietro la chiesa, è quasi vuoto. Guardi la piccola folla zitta in chiesa in attesa dell’arrivo del feretro: sono, della defunta, quasi coetanei. La prima generazione di italiani invecchiata davanti alla tv è qui con i suoi rimpianti: "Sandra e Raimondo avevano un garbo che ora in tv è scomparso", dice una vecchia signora, seduta timidamente in ultima fila.

Arriva la bara coperta di rose chiare, e scoppia l’applauso che ormai inevitabilmente accompagna quasi tutto, fosse spettacolo, anche l’ultimo viaggio. In prima fila, accanto alla famiglia filippina accolta in casa dai Vianello, c’è Fedele Confalonieri e il sindaco Letizia Moratti. La mole generosa di Gerry Scotti, che dal pulpito legge un brano dell’Apocalisse, dà come uno spessore solido e benigno alla antica promessa: "non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perchè le cose di prima sono passate". Le parole del parroco, don Walter, sono toccanti. In fondo alla chiesa le giovani truccatrici e parrucchiere degli studi Mediaset si asciugano gli occhi, quando il sacerdote dice di quella coppia, modello di "un amore che dura per sempre"; si commuovono, le ragazze dei camerini, per la signora Sandra, ma forse anche a quell’idea, "un amore per sempre" che oggi sembra loro bella, ma quasi impossibile.

Il vicario monsignor Carlo Faccendini porta il cordoglio del cardinale Tettamanzi: "Un lutto che occupa il cuore degli italiani". E sono molti, e molte, quelli che da casa stanno seguendo i funerali su Canale 5, in quei soggiorni dove Sandra e Raimondo erano familiari: così che un po’ si lavorava e un po’ si ascoltava, lasciandosi andare, a una battuta, a un sorriso. (E Dio sa quanto un sorriso, in certe giornate, è prezioso). La signora Anna Cirillo invece ci teneva a essere qui di persona: "perché - spiega - quei due in tv litigavano sempre: ma in realtà, si volevano bene da cinquant’anni".

C’è una palpabile nostalgia sospesa nella chiesa; c’è la prima generazione di telespettatori, ormai vecchi, che è venuta a salutare una che era dei loro. Una signora depone sotto l’altare un pupazzo di Sbirulino tutto sciupato, come maltrattato per anni da una nidiata di bambini: "Ci hanno giocato i miei figli, sono venuta a regalarlo a Sandra". Per ultima prende la parola Rosalie, la madre di famiglia filippina che coi suoi fu assunta 19 anni fa dai Vianello. "Eravamo arrivati come domestici – dice semplicemente – ma con loro abbiamo trovato una famiglia". Un altro applauso, questa volta però come venuto su dal cuore, e quasi stupito: che in questa Milano sia ancora possibile che si arrivi da stranieri, e si sia accolti così.

Poi, è ora di andare. La Mercedes aspetta, il portellone spalancato, di partire. Per il cimitero di Lambrate, qui a Milano. "Lambrate? – sussulta una signora coi capelli grigi al saperlo – ma come, Raimondo è sepolto a Roma!" E nel popolo dei Vianello, fra chi per quarant’anni li ha visti scambiarsi amabili veleni da dentro un letto matrimoniale, suona strano che adesso i due se ne dormano divisi e lontani. Ti viene in mente allora ciò che ti ha ricordato un ragazzone in maglietta rossa seduto in fondo alla chiesa, prima, mentre si aspettava il feretro. Di quello sketch in cui Raimondo, dopo la solita lite, scoppiava contro Sandra: "Ma tu, nemmeno in Paradiso mi lascerai stare!". E quello delle tombe separate sembra l’ultimo dispetto, l’ultima frecciata tra due che si sono voluti molto bene. Poi la Mercedes con Sandra parte, e fuori, sotto al sole caldo di una estate che non vuole finire, i "celebrity watchers" sciamano via un po’ mesti. "Mi aspettavo più gente", borbotta uno. È vero, lo star system di oggi non c’era. È stato il funerale di una amica, tra convenuti quasi tutti in là con gli anni; in memoria di quella tv beneducata che si lasciava accesa tranquilli, come una persona di famiglia. Con quei due sempre a beccarsi, e ingelosirsi, e litigare: ma sempre insieme - per tutta la vita.

Marina Corradi

 

 

 

 

 

2010-09-22

21 settembre 2010

MILANO

Addio Sandra, regina della tivù

L'attrice Sandra Mondaini è morta questa mattina per insufficienza respiratoria poco prima delle 13, all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverata da 10 giorni. Aveva 79 anni: era nata l'1 settembre del 1931. La Mondaini era malata da tempo di una forma particolarmente aggressiva di vasculite: l'infiammazione dei vasi sanguigni aveva determinato una progressiva atrofia muscolare. Su questa patologia si sono sviluppate delle complicazioni sempre più serie che poi l'hanno portata alla morte.

Il suo stato di salute aveva subito un grave colpo dopo la morte del marito, Raimondo Vianello, il 15 aprile, al punto che alcuni giorni dopo era stata ricoverata nella Casa di Cura San Rossore a Pisa ed era stata in terapia subintensiva. Dopo la morte di Vianello la Mondaini era stata ricoverata anche al San Raffaele per una serie di controlli. A fine luglio era tornata a casa.

Al momento è stato bloccato l'accesso al settimo piano ai giornalisti che stanno iniziando ad arrivare nell'ospedale: il servizio di sicurezza, in maniera cortese, ma ferma, non consente di passare a nessuno che non sia un familiare o una persona autorizzata.

La Camera Ardente per Sandra Mondaini sarà allestita negli studi televisivi di Mediaset a Cologno Monzese (Milano) mercoledì dalle 16 alle 20. Il funerale si svolgerà giovedì, alle 11, alla chiesa di Dio

Padre a Milano 2 di Segrate.

I MESSAGGI DI CORDOGLIO

Innumerevoli i messaggi di cordoglio e le manifestazioni di affetto arrivate dal mondo dello spettacolo e non solo. Napolitano ha espresso alla famiglia, anche nel ricordo del suo impegno di solidarietà sociale, le più sincere condoglianze.

"Sono profondamente addolorato. Con la scomparsa di Sandra Mondaini perdo un'amica carissima"; è quanto afferma in una nota il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ricordando quando la Mondaini "insieme a Raimondo Vianello accettò tra i primi di impegnarsi nel gruppo televisivo che ho fondato, assicurando un contributo di qualità artistica, di ironia e di libertà che gli italiani hanno seguito con affetto e simpatia per molti anni.

IL PARROCO DI SEGRATE

"Sono stato da lei ieri pomeriggio per darle l'olio degli infermi e la benedizione. Stava già male, respirava con affanno e aveva l'ossigeno. Quando sono arrivato, ha aperto gli occhi: le ho accarezzato la mano e ho avuto la sensazione che fosse presente". Così racconta gli ultimi momenti di Sandra Mondaini, don Walter Magni, parroco della Chiesa di Dio Padre a Segrate, che ha celebrato il funerale di Raimondo Vianello, morto il 15 aprile scorso. Anche l'estremo saluto a Sandra sarà probabilmente celebrato nella stessa chiesa, come di consuetudine entro due giorni dalla morte: "So che era sua volontà - dice don Walter - che la celebrazione avvenisse nello stesso luogo. Presumo entro due giorni, forse giovedì". Però, ammette il sacerdote, "non ci sono ancora stati contatti ufficiali per definire gli orari".

 

 

 

 

 

 

 

CORRIERE della SERA

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http://www.corriere.it

2010-09-24

LA SORPRESA

Lo strano destino di Sandra e Raimondo

Uniti in vita ma separati in morte

Lei sepolta nel cimitero di Lambrate, lui al Verano di Roma

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MILANO - Altro che "Casa Vianello". Ora e per sempre (almeno in Terra...), Sandra e Raimondo saranno distanti 600 chilometri. Proprio loro, così uniti nella vita, adesso saranno separati nella morte. Infatti Sandra Mondaini, i cui funerali si sono svolti giovedì mattina nella chiesa di Dio Padre a Segrate, sarà sepolta nel cimitero di Lambrate. Raimondo Vianello, invece, morto il 15 aprile, è stato tumulato davanti alla cappella di famiglia al Verano a Roma. Secondo quanto ha riferito la famiglia di filippini che viveva con i Vianello, è stata Sandra a volere così, perché a Lambrate è sepolta anche la madre. Un'altra versione vuole invece che la scelta sia dipesa dalla burocrazia che non consente la sepoltura di Sandra nella cappella di famiglia del marito.

"UNA SCELTA DI SANDRA" - Versione, questa, smentita dall'Ama, l'azienda che si occupa dei servizi cimiteriali nella Capitale: "Non esiste alcun impedimento burocratico alla tumulazione di Sandra Mondaini nella tomba della famiglia Vianello al Cimitero monumentale del Verano di Roma". E aggiunge Maureen Salmona, amica di famiglia: "No, è stata Sandra a volere così perché preferiva stare vicino alla madre. È stata anche decisa la sistemazione definitiva in una colombaia perché se l'avessero messa sotto terra, tra 20 anni avrebbero dovuto spostarla e chissà chi ci sarà allora per occuparsene. Sandra voleva riposare accanto alla madre. Ha anche voluto che le mettessero un vecchio abito della mamma e così i filippini hanno fatto".

UNA VITA INSIEME - Burocrazia o no, le migliaia di fan della coppia potranno anche riderci sopra pensando ad uno sberleffo, uno scherzo, un' ultima "sbirulinata" nei confronti del compagno di una vita. Una piccola vendetta su quel Raimondo che ha costellato quasi tutte le sue uscite televisive con frecciatine amorevolmente al "vetriolo" nei confronti della moglie. La battuta finale stavolta l'ha fatta Sandra. Come quella volta che raccontò ai giornalisti il viaggio di nozze con Raimondo: "Mi svegliai in piena notte per osservarlo e mi chiesi: "E io dovrei vivere tutta la vita con questo qua?"". E ci ha vissuto tutta la vita. Si conobbero nel 1958, entrambi già fidanzati (rispettivamente con un produttore di Caroselli e con una ballerina). Entrambi, senza mettersi d'accordo, decisero di porre fine alle relazioni.

I funerali di Sandra Mondaini I funerali di Sandra Mondaini I funerali di Sandra Mondaini I funerali di Sandra Mondaini I funerali di Sandra Mondaini I funerali di Sandra Mondaini I funerali di Sandra Mondaini I funerali di Sandra Mondaini

GALEOTTA FU LA CENA - Galeotta fu una cena a casa Bramieri. Raimondo, tra il serio e il faceto, davanti ad una cotoletta alla milanese, confessò a Sandra di essersi innamorato di lei. Presente al completo la compagnia teatrale nella quale entrambi lavoravano. Sandra ("non capisco mai quando Raimondo scherza e quando fa sul serio") lo mandò a farsi benedire. Quattro anni dopo erano marito e moglie. Teatro, trasmissioni tv, cinema. Sia in Rai sia poi in Fininvest. Insieme anche per oltre 340 puntate di Casa Vianello, per cinque serie di Cascina Vianello ed infine Crociera Vianello. Insieme, insieme, insieme. Ma ora la sorpresa. Cimitero Vianello non si farà.

Nino Luca

23 settembre 2010(ultima modifica: 24 settembre 2010)

 

 

 

 

 

2010-09-22

Aveva 79 anni. Lo scorso aprile era morto il marito, Raimondo Vianello

È morta a Milano Sandra Mondaini

L'attrice è deceduta poco prima delle 13 all'ospedale San Raffaele, dove era ricoverata da 10 giorni

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Sandra Mondaini con il marito, Raimondo Vianello (Ansa)

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MILANO - L'attrice Sandra Mondaini è morta, martedì mattina poco prima delle 13, all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverata da circa 10 giorni. Aveva 79 anni: era nata l'1 settembre del 1931. Lo scorso aprile era morto il marito, Raimondo Vianello, e lei era rimasta molto provata, tanto da essere ricoverata anche in una casa di cura.

LA CARRIERA - Attrice brillante che puntava sulla comicità pura e sulla recitazione, Sandra Mondaini è stata protagonista di un susseguirsi di sketch indimenticabili che hanno segnato la sua carriera. I più famosi sono quelli con il marito Raimondo Vianello, fra i quali spicca la sit-com Mediaset del 1988 "Casa Vianello" - che ha lanciato il celebre tormentone del "che barba, che noia"nel lettone matrimoniale - , anche se i suoi primi sketch "coniugali" furono quelli recitati con Corrado a "La Trottola" nel 1964. Tra i personaggi interpretati senza il marito, uno di quelli più rimasti nell'immaginario collettivo è quello del clown "Sbirulino", apprezzato non solamente dai bambini.

IL DEBUTTO - Nata il primo settembre del 1931, figlia di Giacinto Mondaini, Sandra diventa famosa già da piccolissima, quando il padre la fa comparire a soli sei mesi in una campagna di sensibilizzasione contro la tubercolosi. Giovanissima, negli anni Quaranta, aiuta la famiglia lavorando come modella per la rivista "Mani di Fata" e poi per Borsalino. Il debutto sul palcoscenico risale al 1949 con una parte nella commedia "Ghe pensi mi" di Marcello Marchesi, al Teatro Olimpia di Milano. Quattro anni dopo inizia la carriera sul grande schermo. Nello stesso anno entra nella compagna di rivista di Erminio Macario. Ma la notorietà arriva con la tv. Sandra è sul piccolo schermo dal primo giorno trasmissioni Rai con "Settenote", poi con altri programmi e, al fianco di Mike Bongiorno, in "Fortunatissimo".

LE ULTIME ORE - "Sono stato da lei lunedì pomeriggio per darle l'olio degli infermi e la benedizione. Stava già male, respirava con affanno e aveva l'ossigeno. Quando sono arrivato, ha aperto gli occhi: le ho accarezzato la mano e ho avuto la sensazione che fosse presente". Così racconta gli ultimi momenti di Sandra Mondaini, don Walter Magni, parroco della Chiesa di Dio Padre a Segrate, che ha celebrato il funerale di Raimondo Vianello, morto il 15 aprile scorso. Anche l'estremo saluto a Sandra sarà probabilmente celebrato nella stessa chiesa, come di consuetudine entro due giorni dalla morte: "So che era sua volontà - dice all'Ansa don Walter - che la celebrazione avvenisse nello stesso luogo. Presumo entro due giorni, forse giovedì". Però, ammette il sacerdote, "non ci sono ancora stati contatti ufficiali per definire gli orari".

Redazione online

21 settembre 2010

 

 

Zavoli: "Era malinconica, grazie a Vianello aveva ritrovato la serenita'"

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Mara Venier: "Senza Raimondo si è lasciata morire"

MILANO - "Sono profondamente addolorato. Con la scomparsa di Sandra Mondaini perdo un'amica carissima. Insieme a Raimondo Vianello accettò tra i primi di impegnarsi nel gruppo televisivo che ho fondato, assicurando un contributo di qualità artistica, di ironia e di libertà che gli italiani hanno seguito con affetto e simpatia per molti anni". La notizia della morte di Sandra Mondaini ha turbato Silvio Berlusconi che ha affidato ad una nota di Palazzo Chigi il suo cordoglio per l'attrice scomparsa oggi a Milano. Anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, si è detto addolorato e ha parlato di lei come di una "protagonista insieme a suo marito, l'indimenticabile Raimondo Vianello, di alcune tra le più belle pagine della comicità italiana. La sua lunga carriera artistica, l'ha resa uno dei personaggi più popolari e più amati dalle famiglie italiane, di cui ha saputo rappresentare con grande umanità e simpatica ironia la realtà quotidiana". E il presidente del Senato, Renato Schifani: "Insieme al marito, Raimondo Vianello ha formato una coppia indimenticabile che ha fatto la storia della televisione italiana, distinguendosi per una satira sempre garbata e un delicato e sottile umorismo. La sua repentina scomparsa, a così breve distanza da quella del marito, è l'epilogo di una lunga e felice storia d'amore e di vita che l'Italia non potrà mai dimenticare".

Addio alla Mondaini Addio alla Mondaini Addio alla Mondaini Addio alla Mondaini Addio alla Mondaini Addio alla Mondaini Addio alla Mondaini Addio alla Mondaini

"SI E' LASCIATA MORIRE" - In tanti, nel mondo dello spettacolo e non solo, hanno subito espresso dolore per la morte della Mondaini, a cinque mesi da quella del marito Raimondo Vianello. Il legame tra i due era forte ed era diventato anche un loro marchio di fabbrica professionale, oltre che una cifra della loro vita quotidiana. "Sandra si è lasciata morire senza di lui" ha commentato Mara Venier -. Conoscevo Sandra dai tempi in cui lavoravo in Mediaset. Condividevamo per scelta il camerino, e dal momento che era un periodo difficile per entrambe, lei per la depressione che la attanagliava, io per motivi di vita personali, ci consolavamo a vicenda. Anni dopo ricordavamo col sorriso quei momenti pieni di lacrime". Maurizio Costanzo ne ha parlato invece in diretta durante "Bontà loro", su Raiuno: "Vianello e Mondaini hanno rappresentato un pezzo della mia vita. Conobbi Vianello all'inizio della mia carriera, fui l'unico invitato al loro matrimonio, quindi è un pezzo di vita che va via. Ero purtroppo certo che Sandra non reggesse a questa scomparsa. Aveva un'impossibilità a vivere senza di lui". La pensa allo stesso modo r Pippo Baudo: "Si è conclusa una grande storia d'amore, era inevitabile che ci fosse questo finale. Sandra non poteva stare senza Raimondo. Dal giorno del suo funerale non ha più vissuto".

"SERENA GRAZIE A RAIMONDO" - Per il presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai, Sergio Zavoli, per anni giornalista nella tv pubblica, "Sandra Mondaini era una creatura molto più malinconica di quanto apparisse nella realtà e grazie a Raimondo ritrovò, seppure in parte, la serenità. Abbiamo abitato nella stessa palazzina a Roma. Oltre a Sandra e Raimondo, c'era anche Enzo Biagi. Se ne è andata una grande professionista. Una persona di gran cuore, lontanissima nei modi di essere dal mondo dello spettacolo, nei confronti del quale tuttavia era irresistibilmente portata".

LA FAMIGLIA E L'EREDITA' - "Abbiamo saputo della morte di nostra zia dalla tv: da tempo a noi nipoti, che le siamo sempre stati tanto vicino, veniva impedito di vederla" ha detto Virginia Vianello, nipote di Raimondo, parlando anche a nome degli altri parenti. "Da tempo non riuscivano più a metterci in contatto con lei perchè ogni volta che telefonavamo o cercavamo di andarla a trovare, i domestici filippini o chi per loro ci dicevano che non era possibile - ha aggiunto -. Ogni scusa era buona: stava dormendo, non stava bene, era uscita". "Io sono riuscita a vederla l'ultima volta durante uno dei suoi ricoveri a San Rossore - ha raccontato ancora la nipote -. Sono andata a trovarla il clinica, stava male ma abbiamo parlato tanto e mi ha detto "Voglio venire a stare con te a Roma". Sui domestici filippini, Virginia ha aggiunto: "Non è mai stata formalizzata nessuna adozione nei loro confronti e lo hanno riconosciuto anche loro in una recente intervista". "Non mettiamo in dubbio ciò che quella famiglia ha fatto per i nostri zii - ha spiegato -. Sia zio Raimondo che zia Sandra erano molto affezionati a loro, i due domestici e i loro figli, soprattutto il più piccolo, Raymond, che era praticamente nato in casa, ma è stato accertato che non c'è stata alcuna adozione". Secondo quanto riferito da un altro conoscente dopo la morte è stato trovato un testamento di Raimondo che lasciava tutti i suoi beni alla moglie Sandra. Non è stato ancora accertato invece se la vedova, a sua volta, abbia lasciato un testamento. Oltre ai beni patrimoniali, come il lussuoso appartamento con piscina nella residenza Acquario a Milano 2, c'è in ballo tutta la gestione dei diritti di immagine.

Redazione online

21 settembre 2010

 

 

 

IL COLLOQUIO

"Io senza Raimondo.

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MILANO - "Come vuole che stia... provo a mangiare qualcosa ma poi sto male. C'ho il mio bel daffare". Sandra Mondaini, il giorno dopo i funerali di Raimondo Vianello: è domenica, piove, lei è chiusa nella sua casa di Milano Due. Non sta bene, eppure la sua voce, che rivela tutto il dolore e la stanchezza di questi giorni, a tratti è percorsa da un sottile filo d'ironia. Colpisce questo soprattutto: l'alternarsi degli stati d'animo. Dalla disperazione, alla confusione; dalla consapevolezza del terribile momento, a brevi lampi d'umorismo. "Sono commossa dalla vicinanza della gente — sottolinea — la gente comune, le persone semplici".

Chi le sta accanto in questi giorni le ha riferito di quanto l'Italia si sia stretta attorno a lei, di quanta commozione e autentico dispiacere abbia provocato la morte di Raimondo. I funerali, sabato mattina in diretta tv, sono stati seguiti da oltre tre milioni di persone. Si commuove: "La gente semplice è sincera; quelli famosi o sono amici o sono falsi". Quando ha sentito che c'era tutta questa vicinanza? "Sono andata al supermercato giovedì (la mattina è morto Vianello, e dopo una giornata chiusa in casa, verso le sette di sera lei ha avuto bisogno di uscire e si è fatta accompagnare fino al supermercato lì vicino, ndr) e ho sentito tanta solidarietà. Mi dicevano: "Signora ci dispiace". Alcuni stavano attenti a non avvicinarsi, anche perché appena mi nominavano Raimondo scoppiavo a piangere, però sentivo il loro affetto". Tanto affetto le hanno regalato anche gli amici. Più di tutti Pippo Baudo. Gli aerei non decollavano da Roma a Milano e lui alle tre di notte ha preso la macchina ed è arrivato sabato mattina, in tempo per i funerali. "Di Pippo Baudo ce n'è uno solo, siamo come fratelli". Le sono piaciute le sue parole in chiesa? Ha detto: "Sandra tu parla con Raimondo, lui ti ascolta. Lui ora è nel paradiso degli artisti". Sandra non riesce a trattenere le lacrime: ogni volta che viene nominato il marito è così... Le parole di Pippo sul paradiso le sono rimaste dentro.

È lei, ancora una volta, sa sorprendere: "Sì, io adesso Raimondo lo chiamo in paradiso, lo chiamo tutti giorni da quando giovedì se ne è andato via. Gli ho raccontato tutto quello che ho fatto". Prova perfino a improvvisare una piccola gag: "Pronto, è il Paradiso? Sì, sono la moglie... Attenda...". Pensieri, emozioni che rivelano il desiderio di non arrendersi all'assenza di lui, il bisogno di averlo ancora accanto. Ma anche la voglia di reagire. Senta, Sandra perché ha voluto quel necrologio "bianco", sul Corriere, per la morte di Raimondo? "Per non scrivere cose ovvie, quelle che si scrivono sempre in queste occasioni". Sì, a Vianello, sarebbe piaciuto. Si commuove ancora, profondamente: "Io piacevo a lui, come lui piaceva a me". Una dichiarazione d'amore che non si è spenta in 50 anni. Continuavano a piacersi. E Berlusconi, che le è stato vicino durante tutto il funerale? "Io sono apolitica, ma voglio bene a Silvio perché conosco la sua sensibilità". Cosa le diceva all'orecchio? "È rimasto molto colpito dai miei "bambini" (i due ragazzi filippini adottati, ndr)". Già, saranno loro ora a consolarla, a darle forza. "Mi sono piaciute tanto le loro parole in chiesa, sono proprio eccezionali, hanno preparato il discorso in chiesa: di nascosto per farmi una sorpresa". Signora Mondaini, qual è l'ultimo ricordo bello che ha di suo marito? "Ultimamente non ci sono stati momenti belli: Raimondo stava male, aveva sempre freddo". Cerca di farsi coraggio Sandra tra i ricordi tristi e quelli felici che affiorano insieme. Ecco che spunta la Sandra ironica e tagliente: sa che a causa della nube alcuni non sono riusciti a prendere l'aereo per venire ai funerali? "Davvero? La nube mi ha tolto tanti rompipalle". Tiene accesa la televisione in questi giorni? "Poco, continuano a parlare di Raimondo, non ce la faccio". Sandra Mondaini ora è stanca, vuole riposare un po'. È dolcemente poetico il suo saluto: "Oggi non ho ancora avuto tempo, ma adesso devo chiamare Raimondo"

Maria Volpe

18 aprile 2010(ultima modifica: 21 aprile 2010)

 

 

REPUBBLICA

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2010-09-22

ddio a Sandra Mondaini

senza Raimondo, stroncata dal dolore

L'attrice si è spenta a Milano a 79 anni. Non è riuscita a superare la scomparsa del marito Raimondo Vianello. Insieme per cinquant'anni, nella vita e nella carriera. Gli inizi nel varietà con Macario, poi tanti successi in tv, fra Rai e Mediaset. Fino all'addio alle scene, nel 2008, a causa della malattia

di SILVIA FUMAROLA

Addio a Sandra Mondaini senza Raimondo, stroncata dal dolore

* Addio Vianello, fotoracconto a colori

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Addio Vianello, fotoracconto a colori

* Raimondo Vianello, l'ultimo saluto di Sandra

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Raimondo Vianello, l'ultimo saluto di Sandra

* Funerali Vianello, le personalità

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Funerali Vianello, le personalità

* Addio a Raimondo Vianello

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Il meglio di Casa Vianello

* Addio a Sandra Mondaini

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Addio a Sandra Mondaini

* Addio, Sandra Mondaini

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Addio, Sandra Mondaini

LO aveva detto monsignor Faccendini, celebrando il funerale di Raimondo Vianello 1: "E' innaturale pensarli separati". Sandra Mondaini non ce l'ha fatta a superare un dolore che l'ha consumata 2. Non voleva più vivere senza Raimondo 3, neanche l'affetto di Raymond e Gianmarco, gli amatissimi figli adottivi, era riuscito a consolare Sandrina, l'altra metà di Raimondo: insieme per cinquant'anni. Un amore grande come quello di Giorgio Amendola e la moglie Germaine, scomparsa poche ore dopo il marito, stroncata dal dolore. Sandra se n'è andata cinque mesi dopo Raimondo. Malata da tempo, da dieci giorni era ricoverata al San Raffaele di Milano.

Sandra Mondaini non è stata l'ombra di Vianello, è stata tutta la vita al suo fianco, allegra, rumorosa, divertente; in genere, nelle coppie, uno è musone e l'altro ironico. In questo caso no, si erano davvero incontrati. Se telefonavi a casa loro e rispondeva lui, non risparmiava la battuta: "Vuole parlare con Sandra? Ah, meno male". Lui doveva tornare a vedere la tv "perché - come spiegava lei - c'è sempre una partita da qualche parte, non immagina quante ne mandino in onda. Che barba".

Si erano incontrati nel 1958, lei soubrette di Macario; nel 1962, davanti a una cotoletta, a cena insieme a Gino Bramieri, lui aveva fatto la più irrituale richiesta di matrimonio, al punto che lei era rimasta muta: "Non avevo capito se parlava seriamente: scherzava sempre". Quella volta il giovanotto ironico, che sembrava un lord inglese e aveva appeso al muro la laurea in Giurisprudenza per fare il comico, aveva fatto sul serio. "Sono stata gelosa, certo - spiegava lei - ce n'erano tante più belle di me, ma alla fine eccoci qua. Oggi dove vuole che vada?". Già.

Sandrina, come l'ha chiamata per una vita il marito, era nata a Milano nel 1931; il padre Giacinto era pittore e umorista del Bertoldo; lei si dispiaceva un po' di aver lasciato gli studi, nei battibecchi - affettuosi - Raimondo le consigliava prudenza, di non "arrampicarsi in discorsi che poi non si sapeva dove sarebbero andati a finire". Lei faceva finta di offendersi e potevano andare avanti così, senza un copione scritto, battute su battute. Piccola, graziosa, nel 1955 entra nella compagnia di rivista di Erminio Macario come soubrette. Ha un successo personale perché è diversa dalle donne dell'epoca: non è una vamp, ha la battuta pronta, conquista il pubblico con una vena comica irresistibile. Conosce Raimondo Vianello nel 1958 e lavorano subito insieme a teatro.

Il primo grande successo televisivo arriva con Canzonissima 1961, in cui Paolo Poli e la Mondaini interpretano i "bambini terribili" Filiberto e Arabella. Nel 1963 l'umorista Marcello Marchesi, al suo esordio televisivo con Il signore di mezza età, la sceglie come interprete di Crudelia Delor, caricatura che si ispira a Crudelia Demon del disneyano La carica dei 101. Lo stesso anno compare al fianco di Raimondo Vianello, che aveva sposato un anno prima, nel varietà Il giocondo, nel cast c'è Abbe Lane, "la sora Abbe" come la chiamava Raimondo, che ironizzava su una possibile fuga con la vamp. "Non ho osato fare avance, c'era sempre il marito. Ah, se mi avesse detto che le cose non andavano bene". Anche se glielo avesse detto, non avrebbe fatto niente, perché nella migliore tradizione della commedia all'italiana, lui sognava fughe romantiche ma era legatissimo a Sandrina. Trionfa con I tappabuchi, è la regina del varietà in spettacoli di rara eleganza: Tante scuse, Di nuovo tante scuse, Noi no: attrice, cantante, ballerina, spalla formidabile di Raimondo. In tv portano loro stessi: lui stremato perché lei non è mai pronta; strepitosi gli sketch sulla vita della coppia - che poi avrebbero sviluppato nella sit com Casa Vianello.

Nel 1978 sono i protagonisti del varietà abbinato alla Lotteria di Capodanno Io e la Befana; Sandra interpreta per la prima volta il clown Sbirulino conquistando il pubblico che ama di più: i bambini. "Mi dà gioia vederli ridere - raccontava sono legatissima a Sbirulino perché ha un cuore grande, è un personaggio allegro, poetico". Stasera niente di nuovo, nell'81, è l'ultimo show del sabato sera che conducono per la Rai. Nel 1982 approdano alla Fininvest, con lo show Attenti a noi due. Tra quiz (Zig Zag e Il gioco dei 9), in onda su Canale 5, prestano la loro immagine per la campagna dell'Airc contro i tumori; Raimondo ersa stato operato a un rene, e si era ammalata anche Sandra. Lui scherzava anche sulla malattia: "Sono andato a un incontro con i giovani per spiegare che ho avuto il cancro, chissà come si sono divertiti"; lei era tenera, solidale con le donne: "Quando vi fate la doccia, controllate lavandovi che vada tutto bene, mi raccomando". Raimondo alzava gli occhi al cielo ma il loro impegno, come ha sottolineato più volte il professor Umberto Veronesi, è stato fondamentale per raccogliere fondi per la ricerca.

Dal 1988 al 2007 Sandra e Raimondo fanno entrare milioni di italiani a Casa Vianello, il loro capolavoro, la sit-com più famosa della tv: inferno/paradiso domestico in cui lei gioca a fare la casalinga annoiata in cerca del brivido e lui il marito pantafolaio rapito da vicine vamp, ipnotizzato dal calcio. "Qualche volta continuiamo a litigare e non mi accorgo che hanno dato lo stop - raccontava Sandra divertita - Raimondo è tremendo". Il suo urlo di ribellione "Che noia, che barba" nel lettone matrimoniale, quando scalcia le coperte e Raimondo gira impercettibilmente la testa mentre legge il giornale, è un capolavoro d'umorismo. Lei era gelosa, lui no; lui che, chissà, in fondo, era un sentimentale. Il 26 giugno 1996 la Mondaini (con Raimondo) viene insignita della medaglia di Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana su iniziativa del presidente Scalfaro. Lei si commuove, Raimondo continua a sfotterla: "Ormai è diventata una fontana".

Un cinismo irresistibile che lei sopportava stoicamente perché faceva parte del gioco. Anche quando nel 2008, alla serata finale del Festival di Sanremo la coppia riceve il Premio alla Creatività della Siae, riconoscimento alla loro lunga carriera. Sandra non sta bene, ma sale sul palco, Raimondo è al suo fianco; le danno un mazzo di fiori, lei è commossa ma comincia a starnutire e tossire. "Ma portatela fuori" scherza Raimondo per sdrammatizzare. Come alla conferenza stampa della fiction 4 che è il loro ultimo lavoro televisivo, Crociera Vianello. Lei è in carrozzina, molto provata, annuncia commossa che lascerà il mondo dello spettacolo, non sta bene. E' affetta da vasculite, una malattia dei vasi sanguigni che le procura dolori lancinanti. "Per favore, lo scriva che non sto male per il cancro, perché il cancro si può curare. Ho questa malattia rara, ma non mi posso lamentare se penso a tanti giovani che soffrono. Io ho fatto la mia vita, ed è stata bellissima. Certo potrei andare avanti bene un altro po' ma purtroppo per i miei disturbi non si conosce la cura". "Io la conosco sì", ironizzava Raimondo, con l'aria di chi non avrebbe mai svelato la ricetta miracolosa. "Naturalmente non me la vuoi dare", rispondeva lei. Chissà se, ovunque siano adesso, i battibecchi continuano.

(21 settembre 2010)

 

 

E' morto a Milano Raimondo Vianello

Gran signore dello humour televisivo

L'attore, tra i padri fondatori del varietà formato tv, avrebbe compiuto 88 anni a maggio. Prima con Tognazzi, poi con la moglie Sandra Mondaini, è stato un principe della risata leggera e mai volgare. Al cinema recitò accanto a Totò

di CLAUDIA MORGOGLIONE

E' morto a Milano Raimondo Vianello Gran signore dello humour televisivo Raimondo Vianello con Sandra Mondaini

ADDIO a un gran signore del piccolo schermo, un volto celebre che ha fatto davvero la storia della tv italiana, fin dalla sua nascita: Raimondo Vianello è morto - intorno alle 7 - all'ospedale San Raffaele di Milano, dove era stato ricoverato qualche giorno fa. Accanto a lui, anche se gravemente ammalata, Sandra Mondaini: la prima a piangere una scomparsa che lascia un vuoto enorme, nel mondo dello spettacolo. Dalle mitiche gag con Ugo Tognazzi, ai decenni di esibizione in coppia con la moglie, lo humour leggero dell'attore e conduttore, la sua levità, hanno fondato e poi arricchito il varietà televisivo.

Nato a Roma il 7 maggio del 1922, figlio di ammiraglio, cresciuto a Spalato, aderisce alla Repubblica di Salò, e per questo viene rinchiuso nel campo di prigionia di Coltano (dove c'erano, tra gli altri, anche Walter Chiari ed Enrico Maria Salerno). Finita la guerra, non sembra appassionarsi molto alle possibilità legate alla sua laurea in giurisprudenza. E coltiva già un umorismo di tipo britannico, sottile e sornione. L'inizio della carriera nello showbiz è però abbastanza casuale: alto, biondo, allampanato, viene scelto per interpretare un soldato nella rivista Cantachiaro di Garinei e Giovannini. Un debutto in sordina, il suo, ma all'insegna di un marchio di grande qualità nell'ambito dell'intrattenimento, la premiata ditta G&G. E' il 1950, lui ha 28 anni.

Da allora, praticamente, non si ferma più. Perché, subito dopo la sua prima volta sul palcoscenico, comincia a lavorare con partner blasonati: Carlo Dapporto, Macario, Gino Bramieri. E soprattutto Ugo Tognazzi, con cui comincia a fare coppia fissa, artisticamente parlando. E' il primo dei due incontri decisivi, nella sua carriera. Ma il secondo, avvenuto nel 1959, è cruciale anche per la sua vita privata: conosce infatti Sandra Mondaini, la sposa, e comincia un sodalizio sentimentale e professionale che durerà una vita.

Ma torniamo a quegli effervescenti anni Cinquanta. Nel 1954 Vianello è il mattatore, insieme a Tognazzi, del divertentissimo show Un, due, tre. I loro sketch, spesso irriverenti nei confronti dei potenti, fanno discutere, oltre che ridere. E quando, nel '59, arriva sul piccolo schermo la parodia del presidente Gronchi che scivola a una serata col collega francese De Gaulle, la censura non perde tempo, e il programma viene sospeso.

Negli anni Sessanta, però, le apparizioni televisive riprendono. Accanto alla moglie, che è attrice come lui; e che come lui è dotata di una verve comica che ne fa una partner perfetta. Ed ecco formata la premiata ditta Raimondo & Sandra, che tutti conoscono a amano. Sono loro due le star di Studio Uno, a metà del decennio; e poi, nei primi Settanta, di Sai che ti dico?, Tante scuse, e più avanti (nel '77) Noi...no.

Pochi anni, e il fenomeno delle tv private, riunite in un network nazionale dall'imprenditore-costruttore Silvio Berlusconi, esplode. E dopo Mike Bongiorno, è Vianello uno dei primi divi a trasferirsi in casa del Biscione: lo ricordiamo, ad esempio, come conduttore del programma Il gioco dei Nove. E soprattutto nelle sit-com Casa Vianello e Cascina Vianello, che sulle reti Fininvest poi diventate Mediaset è un appuntamento fisso. Ma le reti berlusconiane utilizzano il suo talento, la sua capacità di sdrammatizzare gli animi più accesi, anche nelle trasmissioni sportive, come Pressing.

La Rai, però, lo richiama quando è già un signore ben oltre la soglia del settant'anni. Nel 1998, infatti, conduce il Festival di Sanremo: elegante come sempre, distaccato quanto basta. Un personaggio inattuale, forse, in una tv che stava cambiando pelle, con l'avvento imminente dei reality e dei talent show. Ma il suo umorismo rimarrà per sempre un classico della comicità made in Italy, senza volgarità e senza esagerazioni.

E al di là della televisione, Vianello va ricordato anche per le sue non frequentissime interpretazioni su grande schermo. Due delle quali accanto a un genio della risata come Totò: una, da semi-esordiente, in Totò Sceicco; un'altra, da star della tv ormai affermata, in Totò Diabolicus (1962). Ed è un peccato che i registi di cinema non abbiano sfruttato di più le sue potenzialità.

I funerali di Raimondo Vianello si svolgeranno sabato alle 11, nella Chiesa di Dio Padre a Segrate (Milano). La camera ardente sarà allestita domani negli studi Mediaset a Cologno Monzese. Dopo le esequie la salma verrà trasferita a Roma, per essere tumulata nella tomba di famiglia al cimitero del Verano.

(15 aprile 2010)

 

 

I nipoti di Vianello: "Non ce la facevano vedere"

L'Italia saluta Sandra: "Il Paese è più triste"

La coppia aveva adottato il figlio dei domestici filippini con i quali vivevano. Ma i parenti di Raimondo smentiscono: "L'adozione non è mai stata formalizzata. Non riuscivamo ad andarla a trovare". Il cordoglio di Napolitano. Berlusconi: "Se ne va un'amica carissima". Domani la camera ardente negli studi di Mediaset

I nipoti di Vianello: "Non ce la facevano vedere" L'Italia saluta Sandra: "Il Paese è più triste"

MILANO - Casa Vianello è stata la casa degli italiani. Sandra e Raimondo hanno fatto entrare tutti nella loro camera, nel salotto, nella loro vita immaginaria. Hanno rappresentato il matrimonio, la coppia normale, la vita di ogni giorno. Con ironia e senza smancerie. Nella loro casa di Milano, dove la vita era quella vera, non avendo avuto figli avevano deciso di adottarne uno, il bambino dei domestici filippini. In un'intervista Sandra Mondaini aveva raccontato come la casa da allora si fosse veramente animata di gioia. Che l'adozione fosse stata formalizzata o meno resta un particolare burocratico. Che però conta molto per i nipoti dei due grandi attori.

"Non è mai stata formalizzata nessuna adozione nei confronti dei domestici filippini e lo hanno riconosciuto anche loro in una recente intervista", ha detto Virginia Vianello, nipote di Raimondo, parlando anche a nome degli altri cugini, i parenti più vicini rimasti a Sandra Mondaini. "Non mettiamo in dubbio ciò che quella famiglia ha fatto per i nostri zii - ha detto - Sia zio Raimondo che zia Sandra erano molto affezionati a loro, ai due domestici e ai loro figli, soprattutto al più piccolo, Raymond, che era praticamente nato in casa. Ma è stato accertato che non c'è stata alcuna adozione".

Difficile in un momento come questo definire i rapporti tra i nipoti e la famiglia di filippini che viveva con la coppia. "Abbiamo saputo della morte di nostra zia dalla tv. Da tempo a noi nipoti, che le siamo sempre stati tanto vicini, veniva impedito di vederla", ha detto ancora Virginia Vianello che era con Raimondo negli ultimi giorni della sua vita, si era occupata del funerale e aveva tenuto anche i contatti con i giornalisti. "Ogni volta che telefonavamo o cercavamo di andarla a trovare, i domestici filippini o chi per loro ci dicevano che non era possibile", ha aggiunto piangendo. L'ultima a vederla un mese fa è stato il cugino Edoardo. "E' riuscito a entrare in casa - ha detto Virginia - l'ha trovata molto sciupata, non mangiava quasi più".

Secondo quanto riferito da un conoscente dopo la morte è stato trovato un testamento di Raimondo che lasciava tutti i suoi beni alla moglie Sandra. Non è stato ancora accertato se anche lei abbia lasciato un testamento.

Con la scomparsa di Sandra Mondaini, a pochi mesi da quella del marito, l'Italia è rimasta senza casa. Il ricordo è vivo in tutti. Dagli attori ai politici, al pubblico (Il vostro ricordo 1). Domani, dalle 16 alle 20, la camera ardente per lei sarà allestita, come è stato anche per Vianello, negli studi televisivi di Mediaset a Cologno Monzese (Milano). Il funerale si svolgerà giovedì, alle 11, alla chiesa di 'Dio Padre' a Milano 2 di Segrate.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appresa "con commozione la notizia della scomparsa di Sandra Mondaini, a breve distanza dalla perdita del marito Raimondo Vianello con cui è stata protagonista di molteplici esperienze artistiche", in un messaggio ha espresso alla famiglia, anche nel ricordo del suo impegno di solidarietà sociale, "le più sincere condoglianze".

Pippo Baudo la conosceva da sempre. Lei lo considerava una specie di fratello. La televisione in fondo l'hanno inventata loro, normale che fossero diventati una famiglia. "Era un finale scritto. Sandra non poteva stare senza Raimondo. Dal giorno del suo funerale non ha più vissuto", ha detto Baudo commosso. "Io la chiamavo, a volte mi riconosceva, altre no. Farfugliava delle cose, diceva 'è meglio non chiamare'. Avevo capito che stava spegnendosi. Non poteva andare avanti da sola". "Era una donna - ha continuato - che aveva affidato se stessa a Raimondo: lui era il padre, il marito, il compagno di lavoro. Raimondo ha sempre scherzato con lei, anche in famiglia e lei si sentiva importante. Quando manca un sostegno così è difficile poter resistere".

Che l'attrice non avrebbe potuto reggere alla morte del marito lo pensa anche Maurizio Costanzo. "La verità è che questo Paese ora è un po' più triste", ha commentato Costanzo aprendo il suo programma su Raiuno. Durante la diretta il giornalista ha chiamato al telefono la moglie Maria De Filippi. "Sandra mi aveva quasi adottato - ha continuato la conduttrice - Anche dopo la morte di Vianello, parlava come se Raimondo ci fosse".

Cordoglio anche dal presidente del Consiglio. Silvio Berlusconi aveva lavorato agli inizi di Canale 5 con la coppia. "Sono profondamente addolorato - ha detto il premier - Con la scomparsa di Sandra Mondaini perdo un'amica carissima. Insieme a Raimondo Vianello accettò tra i primi di impegnarsi nel gruppo televisivo che ho fondato, assicurando un contributo di qualità artistica, di ironia e di libertà che gli italiani hanno seguito per molti anni".

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha appreso la notizia a Zagabria. "Sono sinceramente addolorato. E' stata protagonista insieme a suo marito, l'indimenticabile Raimondo Vianello, di alcune tra le più belle pagine della comicità italiana. Erano amati dalle famiglie italiane, di cui hanno rappresentato con grande umanità e simpatica ironia la realtà quotidiana". Anche il presidente del Senato, Renato Schifani, ha ricordato l'attrice: "Insieme al marito Raimondo Vianello ha formato una coppia indimenticabile che ha fatto la storia della televisione italiana. La sua scomparsa, a così breve distanza da quella del marito, è l'epilogo di una lunga e felice storia d'amore e di vita che l'Italia non potrà mai dimenticare".

(21 settembre 2010)

L'UNITA'

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2010-09-22

Sandra Mondaini muore poco dopo il suo Raimondo

Attrice brillante che puntava sulla comicità pura e sulla recitazione, Sandra Mondaini, morta oggi a 79 anni, è stata protagonista di un susseguirsi di sketch indimenticabili che hanno segnato la sua carriera. I più famosi sono quelli con il marito Raimondo Vianello, fra i quali spicca la sit-com Mediaset del 1988 Casa Vianello, anche se i suoi primi sketch matrimoniali furono quelli recitati con Corrado a La Trottola nel 1964.

Proprio agli esordi la Mondaini aveva formato la coppia di "bambini terribili" Filiberto e Arabella con Paolo Poli, che segnò il suo primo successo tv nella Canzonissima del '61. Nel '70 apparve per la prima volta - nel corso di Io e la Befana, la trasmissione Rai abbinata alla Lotteria Italia - nei panni di Sbirulino, il pagliaccio speciale amato dai bambini. Figlia d'arte di Giacinto Mondaini, il noto pittore e umorista della rivista satirica Il Bertoldo, chiamato Giaci, Sandra era nata a Milano il 1 settembre 1931 e aveva cominciato a recitare in teatro con Marcello Marchesi, amico di famiglia.

La svolta avviene nel 1955 quando inizia a lavorare come soubrette nella compagnia di rivista di Erminio Macario. L'incontro con Raimondo Vianello è del 1958. Si sposano quattro anni dopo formando una delle più celebri e inossidabili coppie nella vita e in tv. Con lui e Gino Bramieri si impone nella parodia dell'opera pucciniana Sayonara Butterfly (1959) di Marcello Marchesi.

Nel 1961 condusse Canzonissima, uno dei programmi più fortunato della storia della Rai.

Ma sono gli ironici drammi quotidiani di una coppia qualunque a coronare il successo della coppia in tv negli anni '70 con 'Sai che ti dicò, "Tante scuse". Nel 1982, Mondaini e Vianello sono tra i primi a lasciare la Rai per passare alle reti Fininvest che non hanno mai lasciato. L'ultimo lavoro era stato il tv movie inedito Crociera Vianello, per Canale 5, e all'ultimo Festival di Sanremo è stato tributato alla coppia un omaggio ai 52 anni di vita insieme. Il 15 aprile scorso aveva accompagnato il marito nell'estremo saluto.

L'attrice è morta per un'insufficienza respiratoria. Da giorni mangiava e beveva pochissimo. E la triste notizia della sua scomparsa non sorprende: la loro era una di quelle coppie inseparabili non solo nell'arte ma anche nella vita.

Quanto ai funerali, secondo il parroco della chiesa di Dio Padre di Segrate, Don Walter Magni, che aveva già officiato i funerali di Raimondo Vianello, Sandra Mondaini "aveva espresso il desiderio di una cerimonia funebre nella stessa chiesa: credo sarà rispettato".

21 settembre 2010

 

 

L’urlo straziato di Sandra per l’ultimo saluto a Vianello

di Gianluca Biscalchin

La sua faccia, resa ancora più drammatica da una benda sull’occhio e il suo corpo gracile, rannicchiato sulla sedia a rotelle, si sono trasfigurati in un urlo: "Raimondo!". Un urlo che strideva con le telecamere di Canale5 accorse per la diretta, con lo stato maggiore Mediaset in prima fila, con la galleria di volti celebri venuti per l’estremo saluto per Raimondo Vianello, ultimo gentiluomo della tv. Di fronte al dolore straziante di Sandra Mondaini, le oltre mille persone che dalle 9.30 della mattina si sono riunite intorno alla chiesa di Dio Padre a Milano 2 sono ammutolite. I più si sono sistemati davanti al maxischermo nel prato dietro la chiesa. Molti hanno cercato di entrare, alcuni hanno esibito la tessera di invalido civile, altri hanno supplicato. Ma la chiesa è piccola e ha dovuto contenere tutta la nomenklatura di Mediaset, una rappresentanza Rai, Pippo Baudo, Gerry Scotti, Alba Parietti, Magalli e tanti altri. E poi il sindaco Letizia Moratti, il ministro della Difesa Ignazio La Russa e soprattutto Silvio Berlusconi. Ma è ascoltando le tante persone arrivate fino a Milano 2 che si è capito chi è stato Vianello per il popolo della tv. Mentre a pochi chilometri un popolo colorato di creativi da tutto il mondo invadeva la città per la settimana del design, il quartiere-Lego è sprofondato nel silenzio. Due anziane signore, a braccetto per farsi coraggio, hanno commentato: "Con tante ore di compagnia che ci ha regalato, dovevamo proprio venire. Bisogna essere riconoscenti". Tra la folla si sono mischiate anche le maestranze Mediaset, quelle che li hanno visti e seguiti tutti i giorni in Casa Vianello. Erano i più provati. E i più discreti. Altri invece si sono aggrappati alla grande siepe davanti alla chiesa. Un po’ per riconoscere i vip in arrivo, un po’ in attesa di Sandra. Che quando è arrivata, quasi per ultima, vestita di bianco e posata con dolcezza sulla sua sedia a rotelle, ha commosso tutti. "Coraggio!" Da dietro la siepe si sono poi viste delle ombre nere col fucile sul tetto della chiesa. Ecco il segnale: "Il premier sta arrivando. In fondo siamo qui anche per lui", ha commentato una signora bionda. Berlusconi è entrato in chiesa e si è sistemato vicino alla bara di Raimondo. La messa può cominciare. Ma è stato in quel momento che il dolore di Sandra Mondaini è esploso. Lei, la signora della tv, sempre ironica, sempre misurata, ha straziato i presenti, dentro e fuori la chiesa: "Non ce la faccio... Raimondo... non ce la faccio". Berlusconi si è messo alle sue spalle, le ha tenuto la testa tra le mani per tutta la cerimonia, ha accarezzato i suoi capelli, le ha parlato nell’orecchio. Anche Raimond e Gianmarco, i due figli della famiglia filippina adottata dai Vianello, sono stati accanto alla vedova. E, dopo l’omelia, sono stati loro a parlare, con un garbo che hanno sicuramente imparato dallo "zio". Li ha seguiti Pippo Baudo. Il suo discorso è stato bipartisan: Raimondo è appartenuto a tutti gli italiani, non solo a Mediaset o alla Rai. "Ora sei nel Paradiso degli artisti", ha detto commosso e ha trascinato tutti in un urlo di gioia: "Raimondo, Raimondo, Raimondo", in chiesa e fuori, "Viva Raimondo, con allegria". Ma la tristezza è tornata all’uscita della bara. Quando il carro funebre ha girato l’angolo, nello schermo appare un primo piano di Berlusconi che saluta il feretro. Raimondo non c’è più. SEGRATE (MI)

18 aprile 2010 pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 23) nella sezione "Politica"

 

 

 

Mondaini, così la ricordano

Commosso e addolorato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato ha espresso in un messaggio alla famiglia, anche nel ricordo dell'impegno di solidarietà sociale di Sandra Mondaini, le sue più sincere condoglianze.

"Sono profondamente addolorato". Inizia cosi' il messaggio di cordoglio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per la morte di Sandra Mondaini. "Con la scomparsa di Sandra Mondaini perdo - dice Berlusconi - un'amica carissima. Insieme a Raimondo Vianello accetto' tra i primi di impegnarsi nel gruppo televisivo che ho fondato, assicurando un contributo di qualita' artistica, di ironia e di liberta' che gli italiani hanno seguito con affetto e simpatia per molti anni".

"Ed ora si e' conclusa una grande storia d'amore: da quando Raimondo se ne era andato, lei non era piu' in grado di vivere". Lo dice all'Agi un commosso Pippo Baudo. "E' un grande dispiacere ma per fortuna, e' una coppia che si e' riunita quasi subito dopo esserlo stato tanto lungo nella vita terrena. L'ho cercata piu' volte - aggiunge - ma mi sono accorto che non c'era niente da fare. Rifiutava ogni forma di colloquio. A volte mi rispondeva, a volte no. Se ne e' andata piano piano. E' come se si fossero chiamati l'uno con l'altra. Per Sandra la vita senza Raimomdo non aveva senso. Dal giorno dei funerali non era piu' lei . Era inevitabile che

finisse cosi'. Erano una una coppia talmente legata che non poteva andare diversamente. Si e' davvero concluso un grande amore ma qui, sulla vita terrena. Una storia dove e' entrato anche il loro lavoro ma era soprattutto una bella storia d'amore".

''Per me Vianello e Mondaini hanno rappresentato un pezzo della mia vita. Conobbi Vianello all'inizio della mia carriera, fui l'unico invitato al loro matrimonio, quindi e' un pezzo di vita che va via. Ero purtroppo certo che Sandra non reggesse a questa scomparsa. Aveva un'impossibilita'a vivere senza di lui. La verita' e' che questo Paese ora e' un po' piu' triste'': cosi' un commosso Maurizio Costanzo ha ricordato Sandra Mondaini aprendo il suo programma 'Bonta' loro' su Raiuno. Durante la diretta il giornalista ha chiamato al telefono la moglie Maria De Filippi, che era stata in contatto con l'attrice scomparsa cinque mesi dopo la morte di Vianello.

Dopo aver detto di aver cercato di contattarla quando e' partita la trasmissione, ''ma lei aveva staccato la spina'', Costanzo ha dato la parola alla De Filippi: ''Ho parlato con lei dopo la morte di Raimondo e non era piu' quella di prima. Ho conosciuto Sandra grazie a te e mi aveva quasi adottata - ha ricordato con la voce rotta dalla commozione - . Ci sentivamo al telefono, mi faceva un po' da mamma, mi sgridava se non le telefonavo. Era una grande combattente, raccontava con ironia il fatto di stare sulla sedia a rotelle''. ''Mi parlava di te - ha aggiunto e mi diceva che eri come suo marito, perche' borbottavi sempre. Amava il lavoro e la serie tv che facevano insieme era la cosa piu' importante per lei''. ''Al telefono - ha aggiunto la conduttrice - parlava come se Raimondo ci fosse, lo chiamava come se fosse nell'altra stanza. Non ho avuto il coraggio di dire nulla, anch'io parlavo come se fosse presente: mi sembrava la cosa giusta da fare'', ha concluso tra gli applausi del pubblico in studio. E Costanzo ha concluso dicendo: ''Ovunque sia Sandra, auguri, e saluta Vianello...''.

''Dopo la scomparsa del marito, Raimondo Vianello, con la scomparsa oggi di Sandra Mondaini se ne va un pezzo della storia della televisione italiana''. Cosi' il direttore di Rai2, Massimo Liofredi, commenta da Torino dove si trova per partecipare al Prix Italia la morte dell'artista avvenuta oggi a Milano al San Raffaele. ''Sandra - ha proseguito il direttore di Rai2 - e' morta di

fatto nello stesso giorno del marito consumata dal dolore per il suo Raimondo. Ma quando una coppia e' cosi' affiatata e' inevitabile che quando se ne va uno se ne va anche l'altro''. Liofredi ha tenuto a ricordare ''come entrambi hanno fatto un pezzo della tv italiana. Tutti hanno copiato da questa coppia straordinaria e cosi' unita. Gli autori, i comici, gli attori e tutti quelli che si sono occupati di televisione in questi decenni hanno copiato dal loro modo di proporsi dalla loro comicita' innovativa e ineguagliabile''.

21 settembre 2010

 

 

La nipote: "I domestici non ce l'hanno fatta vedere"

''Abbiamo saputo della morte di nostra zia dalla tv: da tempo a noi nipoti, che le siamo sempre stati tanto vicino, veniva impedito di vederla''. Lo ha detto, sconvolta e tra le lacrime Virginia Vianello, nipote di Raimondo, parlando anche a nome degli altri parenti. Virginia era con Raimondo negli ultimi giorni della sua vita, si era occupata del funerale e aveva tenuto anche i contatti con i

giornalisti.

''Da tempo non riuscivano piu' a metterci in contatto con lei perche' ogni volta che telefonavamo o cercavamo di andarla a trovare, i domestici filippini (se la coppia Vianello aveva adottato i loro figli o meno al momento circolano notizie contraddittorie) o chi per loro ci dicevano che non era possibile - ha aggiunto Virginia Vianello -. Ogni scusa era buona: stava dormendo, non stava bene, era uscita''. ''Io sono riuscita a vederla l'ultima volta durante uno dei suoi ricoveri a San Rossore - ha raccontato ancora la nipote -. Sono andata a trovarla il clinica, stava male ma abbiamo parlato tanto e mi ha detto: ''voglio venire a stare con te a Roma''. L'ultima a vederla un mese fa e' stato invece il cugino Edoardo. ''E' riuscito ad entrare in casa - ha detto Virginia - l'ha trovata molto sciupata, non mangiava quasi piu'''.

"Non è mai stata formalizzata nessuna adozione nei confronti dei domestici filippini e lo hanno riconosciuto anche loro in una recente intervista". Lo sostiene Virginia Vianello, nipote di Raimondo, parlando anche a nome degli altri cugini, i parenti più vicini di Sandra Mondaini. "Non mettiamo in dubbio ciò che quella famiglia ha fatto per i nostri zii - hanno aggiunto i nipoti - Sia zio Raimondo che zia Sandra erano molto affezionati a loro, i due domestici e i loro figli, soprattutto il più piccolo, Raymond, che era praticamente nato in casa, ma è stato accertato che non c'è stata alcuna adozione".

21 settembre 2010

 

 

 

Ellen Kessler: "Sandra, un multitalento"

di Ste. Mi.tutti gli articoli dell'autore

"Sandra Mondaini? Una grande artista, non solo una comica". Alice ed Ellen Kessler, le ballerine e showgirl con le gambe più belle della televisione in bianco e nero della fine degli anni 60, lavorarono con Vianello in una Canzonissima diventata poi quasi mitica, quella del 1969, e lì incontrarono l'artista che faceva coppia con Raimondo nel ruolo della moglie attenta alle cose del mondo salvo che si trattasse di calcio o altre cose "da uomini", come usava dire. Al telefono, dalla Germania, delle due gemelle a l'Unità risponde Ellen.

Cosa ricordate di Sandra Mondaini?

L'abbiamo conosciuta meno di Raimondo. Venne a una puntata di quella Canzonissima. Era una splendida collega, gentile, simpatica. Una volta fece un'imitazione su di noi. Ci avvisò, la vedemmo da Paolo Limiti e la trovammo davvero molto divertente.

Aveva un gran talento comico.

Non soltanto, non era solo una comica. Era una di quelle grandi artiste capaci di fare qualsiasi cosa, poteva cantare, ballare, recitare, sapeva essere drammatica come far ridere, era brillante, veramente un multitalento.

Ora è scomparsa anche lei.

Mi dispiace tantissimo che Sandra Mondaini se ne sia andata, ma forse – devo dire – è quello che lei ha voluto e quello che desiderava, dopo la morte di Raimondo.

21 settembre 2010

 

 

 

 

 

 

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2010-09-22

Addio Sandra Mondaini, irresistibile icona di comicità al femminile

di Damiano LaterzaCronologia articolo21 settembre 2010

Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2010 alle ore 18:16.

E infine raggiunse l'amato Raimondo. Sandra Mondaini, colonna portante della storia dello spettacolo nostrano, se n'è andata così, gettando d'improvviso in un mood che più malinconico non si potrebbe, l'intera nazione. Donna semplice e irresistibile; non bellissima ma spassosa e creativa in maniera inverosimile, intrattenne, per oltre mezzo secolo, intere generazioni. Dai quattro ai novant'anni, chi non s'è mai allietato con le sue gesta?

Dalla Rivista al teatro d'autore, passando per il cinema e la TV. Quella commerciale, soprattutto. "Sono profondamente addolorato. Con la scomparsa di Sandra Mondaini perdo un'amica carissima. Insieme a Raimondo Vianello accettò, tra i primi, di impegnarsi nel gruppo televisivo che ho fondato, assicurando un contributo di qualità artistica, di ironia e di libertà che gli italiani hanno seguito con affetto e simpatia per molti anni", dichiara il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Come non credergli?

"Io sono apolitica, ma voglio bene a Silvio perché conosco la sua sensibilità" asserì la leggendaria Sandra, tempo fa, scatenando le solite, sterili polemiche di un paese ingrato. Sì, perché la Mondaini è l'eroina dell'Italia in quanto tale, dalle macerie della guerra, ai declini del postberlusconismo. Passando per gli scollacciati anni del boom, le sperimentazioni anni '70 e il carrierismo successivo. La sue esistenza è parallelamente pubblico e privato. Raimondo come maschio medio. E Sandra a incarnare il mito della moglie che non ti da tregua. Quella che tutti bramavano, salvo poi rammaricarsene bonariamente. Paradossi italici, con Sandra che li galoppa. Passando per malattia, dolore e morte. Ha portato una croce. Ma ha alleggerito il dolore agli altri portatori di croci. Cioè noi umani.

Nel fondamentale testo "Il paradosso di Dio: 50 persone, famose e non, davanti allo scandalo della croce" di Angelo Saporiti (2002) le viene chiesto: "Tu, che con i tuoi personaggi sei abituata a farci ridere, cosa pensi della morte?". E Sandra, senza tentennamenti, ribatte: "Penso che, specialmente noi grandi, sappiamo che prima o poi dobbiamo partire. Io non ho paura di morire, ho paura solo delle cose che non conosco. La morte c'è, è una realtà ed è inutile temerla, bisogna solo avere fiducia" Riuscì con tanta forza interiore a superare il suo male, vivacissima Sandra. Come quando elettrizzava il pubblico. Nel 1950, ma anche nel 1982. Nel '66 e a fine '96. Eterna soubrettina con gli occhi da gatta, l'aria svampita, la vocina sfottente e la risatina beffarda. Nel '78 inventa Sbirulino, catarsi per la tragica impossibilità di avere figli, condivisa con lo stoico Raimondo. I due, così, adottano la coppia di propri domestici filippini con prole, divenendo d'un sol colpo, genitori e nonni. Straordinari. Con la capacità tutta italiana di adattarsi all'impossibile. Come non amarli? I dialoghi dispettosi da clown fanno del bizzarro e ingenuo pagliaccio Sbirulino, molto apprezzato dai bambini, un'icona senza pari. Alla stregua di Cicciolina e il Sor Bettino, simboli incontrastati di quel tempo.

Quello di Sandra, comunque, non è proprio un addio, poichè il suo personaggio esisterà per sempre e per sempre risiederà nei nostri animi di telecittadini. "Che noia, che barba, che barba, che noia!" starà pensando lei. Come darle torto?

 

 

È morta Sandra Mondaini. Le condoglianze di Napolitano e il ricordo di Berlusconi

Cronologia articolo21 settembre

Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2010 alle ore 13:32.

L'attrice Sandra Mondaini è morta, questa mattina poco prima delle 13, all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverata da circa 10 giorni. Aveva 79 anni: era nata l'1 settembre del 1931.Attrice brillante che puntava sulla comicità pura e sulla recitazione, la Mondaini è stata protagonista di un susseguirsi di sketch indimenticabili che hanno segnato la sua carriera. I più famosi sono quelli con il marito Raimondo Vianello, morto appena cinque mesi fa, fra i quali spicca la sit-com Mediaset del 1988 Casa Vianello, anche se i suoi primi sketch matrimoniali furono quelli recitati con Corrado a La Trottola nel 1964.

Proprio agli esordi la Mondaini aveva formato la coppia di "bambini terribili" Filiberto e Arabella con Paolo Poli, che segnò il suo primo successo tv nella Canzonissima del '61. Nel '70 apparve per la prima volta - nel corso di Io e la Befana, la trasmissione Rai abbinata alla Lotteria Italia, nei panni di Sbirulino, il pagliaccio speciale amato dai bambini.

Figlia d'arte di Giacinto Mondaini, il noto pittore e umorista della rivista satirica Il Bertoldo, chiamato Giaci, Sandra, era nata a Milano il 1 settembre 1931 e aveva cominciato a recitare in teatro con Marcello Marchesi, amico di famiglia. La svolta avviene nel 1955 quando inizia a lavorare come soubrette nella compagnia di rivista di Erminio Macario. L'incontro con Raimondo Vianello è del 1958. Si sposano quattro anni dopo formando una delle più celebri e inossidabili coppie nella vita e in tv. Con lui e Gino Bramieri si impone nella parodia dell'opera pucciniana Sayonara Butterfly (1959) di Marcello Marchesi. Ma sono gli ironici drammi quotidiani di una coppia qualunque a coronare il successo della coppia in tv negli anni '70 con "Sai che ti dico", '"Tante scuse". Nel 1982, Mondaini e Vianello sono tra i primi a lasciare la Rai per passare alle reti Fininvest che non hanno mai lasciato. L'ultimo lavoro era stato il tv movie inedito Crociera Vianello, per Canale 5, e all'ultimo Festival di Sanremo è stato tributato alla coppia un omaggio ai 52 anni di vita insieme. Il 15 aprile scorso aveva accompagnato il marito nell'estremo saluto. Tra le tante dichiarazioni di cordoglio anche quella del Quirinale. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con commozione la notizia della scomparsa di Sandra Mondaini, a breve distanza dalla perdita del marito, Raimondo Vianello, con cui è stata protagonista di molteplici esperienze artistiche, in un messaggio ha espresso alla famiglia, anche nel ricordo del suo impegno di solidarietà sociale, le più sincere condoglianze. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha detto: "Sono profondamente addolorato. Con la scomparsa di Sandra Mondaini perdo un'amica carissima. Insieme a Raimondo Vianello accettò tra i primi di impegnarsi nel gruppo televisivo che ho fondato, assicurando un contributo di qualità artistica, di ironia e di libertà che gli italiani hanno seguito con affetto e simpatia per molti anni".

 

 

 

 

 

 

 

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